Escape

SINOSSI | Dopo un atterraggio di fortuna su un pianeta desolato, un esploratore spaziale solitario deve trovare un modo per rendere abitabile la sua nuova casa. Usando innovazione, grinta e coraggio, scaccia l’oscurità in questa nuova terra. Escape onora la spinta artistica e l’invenzione che danno vita a qualsiasi impresa creativa. Escape è una brillante poesia cinematografica sul potere dell’invenzione, insidioso ma rivoluzionario. Utilizzando una varietà di tecniche e tecnologie (miniature, animazione al computer, Dolby Vision e Dolby Atmos), i pluripremiati registi Limbert Fabian e Brandon Oldenburg presentano un’esperienza cinematografica che offre al pubblico una visione euforica del futuro.

BERLIN INTERNATIONAL FILM SCORING COMPETITION 2019 prende a spunto questo lavoro cinematografico di animazione, sottoponendo ai compositori di tutto il mondo la loro personale versione per il concorso.

Il progetto della colonna sonora

nasce da un'idea essenziale, sottolineata dall'uso di soli tre timbri.

I. Clarinetto, violoncello, pianoforte

Tramite l’uso di effetti, tecniche estese e un sapiente sound design, la musica evoca la dimensione della memoria, che accompagna la protagonista nell’intera storia. La prima necessità era quella di inserire, nella mia scrittura, un elemento pregresso della sceneggiatura che si stratificasse al suo interno, che creasse una invisibile ma percepibile presenza. La mia ricerca mi ha portato a prediligere l’uso della voce: canti improvvisati che derivano dalla tradizione popolare albanese sono stati registrati proprio in Albania e hanno la funzione – nelle scene degli incubi – di creare il primo collegamento con il passato della protagonista.

II. Evocazione

Successivamente, ricavando altro materiale dalle note sulle quali queste melodie si articolano, ho sviluppato una seconda stratificazione che ho assegnato al violoncello, modellandola in una sorta di effetto bordone, richiamando il ruolo che in tale repertorio è sostenuto dalla çiftelia, la tipica chitarra albanese. Mentre il pianoforte è usato in modo percussivo, il clarinetto si arrampica sul totale di queste superfici sonore, fiorendo in maniera ricca e nervosa.La scena del secondo dialogo è accompagnata da un brano lento: accordi posati prodotti dal pianoforte accompagnano la melodia del clarientto che sembra farsi largo nel dialogo tra le due protagoniste.

III. Il legame tra passato e futuro.

La musica per la scena finale recupera il procedere ritmico/melodico del tema del sogno, venendo però soffuso da nuovi elementi che ostentano un sapore più etnico. Clarinetto e violoncello si abbracciano nell’epilogo della storia. I due strumenti, in un misurato equilibrio, cercano però anche di resistere l’uno nei confronti dell’altro. Sul finale, il violoncello rimane solo sui titoli di coda.